Aree Idonee: Sentenza del Tar blocca le Leggi regionali

Mag 19, 2025

La Sentenza n. 9155 del Tar Lazio del 13 maggio 2025 annulla parzialmente il c.d. Decreto Aree idonee

Contesto

Ricordiamo che il Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 153 del 2 luglio, recante la “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”, cd “Decreto Aree idonee” ripartisce fra le diverse Regioni e Province autonome le quote di potenza di impianti Fer installabili, con l’obiettivo di aggiungere 80 GW di fonti rinnovabili in esercizio al 2030, rispetto alla quantità di impianti a fonte rinnovabile già installata al 31 Dicembre 2020. Si evidenzia che tale potenza si riferisce a tutte le tipologie di impianti a fonte rinnovabile, includendo anche: rifacimenti e potenziamenti, gli impianti di minore dimensione e gli impianti eolici off-shore. Per il dettaglio del decreto vi invitiamo a leggere i nostri precedenti articoli QUI.

Novità

Ai sensi del Decreto Aree idonee le Regioni hanno iniziato l’iter normativo di individuazione delle Aree idonee e non idonee generando differenti posizioni e interpretazioni della normativa tra le diverse Regioni italiane. In Toscana, la proposta di Legge è in fase di discussione in Commissione Consiliare. Per il dettaglio degli ultimi aggiornamenti dell’iter toscano vi invitiamo a leggere i nostri precedenti articoli QUI.

Con la Sentenza n. 9155 del Tar Lazio del 13 maggio 2025 viene ribaltato l’impianto normativo in quanto viene annullato l’articolo 7, commi 2 e 3, del Decreto ministeriale del 21 giugno 2024, DM Aree Idonee – che dispongono i criteri sulla base dei quali le Regioni devono individuare le aree idonee e non idonee.

In particolare i Giudici hanno considerato illegittima la possibilità riconosciuta alle Regioni di stabilire una fascia di rispetto fino a 7 chilometri dai beni vincolati, giudicandola eccessiva e priva di adeguata giustificazione sotto il profilo ambientale e paesaggistico. È stata inoltre ritenuta censurabile l’assenza di una normativa transitoria a tutela dei procedimenti amministrativi già avviati, così come la carenza di un quadro chiaro e coerente di principi e criteri che guidi le Regioni nell’esercizio delle proprie competenze.

La Sentenza impone al MASE di rieditare i criteri entro 60 giorni dalla notifica della sentenza. Le Regioni a loro volta dovranno rimodulare i propri provvedimenti a valle del nuovo Decreto.

Gli uffici della nostra Associazione Regionale sono in contatto con il Consiglio regionale per capire il possibile orientamento della Regione Toscana che sta anch’essa esaminando la Sentenza in queste ore.

Sarà nostra cura tenervi aggiornati sui prossimi sviluppi. 

 

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