Il rischio di allergie conseguenti al contatto con animali da laboratorio

Feb 14, 2017

L’esposizione ad agenti biologici è rappresentata dal Titolo X del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. L’articolo 267 definisce agente biologico: “qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni”.

La valutazione del rischio allergologico

Nell’ambito della valutazione di tutti i rischi occupazionali (art. 17 – “Obblighi del datore di lavoro non delegabili”), il rischio allergologico di origine biologica rappresenta un rischio potenzialmente presente in numerosi ambiti occupazionali.

Gli allergeni propriamente detti non sono specificamente indicati nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., anche se gli effetti allergici degli agenti biologici siano riportati per 2 specie di parassiti e 8 specie di funghi presenti nell’Allegato XLVI – “Elenco degli agenti biologici classificati

Il Capo II del Titolo X – “Obblighi del datore di lavoro”, nell’ambito della valutazione del rischio (art. 271), tiene conto di tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche dell’agente biologico e delle modalità lavorative, ed in particolare: […] dei potenziali effetti allergici e tossici”.

L’art. 275 del Titolo X – “Esposizione ad agenti biologici” considera le misure specifiche per i laboratori e gli stabulari e in particolare nei laboratori comportanti l’uso di agenti biologici dei gruppi 2, 3 o 4 a fini di ricerca, didattici o diagnostici, e nei locali destinati ad animali da laboratorio deliberatamente contaminati con tali agenti […] e nei locali destinati ad animali da esperimento, possibili portatori di tali agenti.

La pubblicazione dell’Inail

In Italia il rischio allergologico non è ancora sufficientemente riconosciuto a differenza di altri paesi dove alcune istituzioni hanno fornito informazioni scientifiche e suggerito buone prassi.

Il manuale informativo dell’Inail “Allergia da animali da laboratorio” vuole, pertanto, porre l’attenzione su tale rischio allergologico attraverso una divulgazione scientifica indirizzata a tutti gli attori della prevenzione su vari aspetti della LAA tra cui allergeni, fonti di esposizione, modalità di valutazione della positività sierologica specifica per numerosi allergeni nei lavoratori, possibilità di attuare monitoraggi ambientali, misure di controllo e prevenzione per ridurre al minor livello possibile l’esposizione ad allergeni potenzialmente presenti negli stabulari e il rischio di allergia da animali da laboratorio.

Il manuale è disponibile presso i nostri uffici

 

(Fonte Inail)

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