A seguito di diverse segnalazioni ricevute in merito ad ordinanze di amministrazioni locali che vietano l’utilizzo di prodotti in plastica monouso Confindustria ha predisposto una nota giuridica riguardante la legittimità di tali provvedimenti e le possibili forme di tutela.
Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un proliferare, da parte degli Enti locali, di Ordinanze contingibili e urgenti con le quali le suddette amministrazioni stanno adottando una serie di determinazioni volte, in estrema sintesi, a imporre dei veri e propri bandi che riguardano l’uso e la commercializzazione di prodotti in plastica monouso.
In tal senso, sebbene ogni Ordinanza si distingua dall’altra per specifiche peculiarità, si rilevano per ognuna specifici profili di illegittimità che, tutti insieme, concorrono a creare una situazione di grave criticità per tutti gli operatori coinvolti.
In generale, per ognuno di questi atti, si può pacificamente parlare di violazione e falsa applicazione di una serie di principi generali che regolano, dal punto di vista giuridico, sia la materia ambientale che quella amministrativa, ossia i principi di precauzione, prevenzione, sussidiarietà, proporzionalità, leale collaborazione, buon andamento e cooperazione. Da ciò discende altresì una violazione del principio di tipicità degli atti amministrativi, nonché un generale eccesso di potere da parte degli enti locali interessati, per travisamento dei presupposti di fatto e di diritto che regolano la materia in esame.
A tal fine Confindustria ha predisposto una nota giuridica (vedi allegato) riguardante la legittimità di tali provvedimenti e le possibili forme di tutela.