Direttiva plastiche monouso

Apr 12, 2019

Pubblichiamo la Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 27 marzo 2019 sulla proposta di direttiva del parlamento europeo e del Consiglio sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti in plastica sull’ambiente.

La seduta plenaria del Parlamento europeo del 27 marzo u.s. ha approvato in prima lettura la relazione sulla proposta di direttiva sulla riduzione della plastica monouso.

Il testo, che trovate in allegato nella sua edizione in italiano, dovrà ora essere approvato dal Consiglio prima della pubblicazione in GUUE.

Restano molti dubbi di natura interpretativa, con particolare riferimento a tre questioni, su cui come Confindustria stiamo ragionando anche in considerazione di quanto prevede l’articolo 12 della direttiva in merito all’attribuzione alla Commissione UE del compito di adottare orientamenti per definire l’esatto perimetro di applicazione della direttiva stessa:

  • la direttiva riporta una definizione di prodotto in plastica monouso, ma non dei singoli prodotti di cui agli allegati della direttiva. Quindi chi decide cosa si intende per piatti di plastica? Ad esempio, se un imprenditore decide di produrre un piatto più spesso indicando la possibilità di lavarlo e riutilizzarlo più volte, il suo prodotto non rientra più nel campo di applicazione? Oppure, chi decide se tra le posate messe al bando siano inclusi anche i “cucchiaini” di piccola dimensione, visto che l’allegato B riporta solo forchette, coltelli e cucchiai?
  • il considerando n. 14, viene chiaramente detto che lo Stato membro può scegliere di attuare una misura di riduzione al consumo (ex. Art 4 allegato A) mediante “restrizioni di mercato”. Sorge quindi spontanea la domanda in merito alla possibilità di estensione dell’allegato B sui prodotti messi al bando, che ovviamente vanificherebbe anche l’obiettivo originario della Commissione, che era quello di evitare la frammentazione del mercato interno.
  • la direttiva non distingue tra plastica biodegradabile e non, quindi si crea un potenziale conflitto con quanto previsto dall’emendamento approvato in legge di stabilità. In caso di conflitto, dovrebbe prevalere ovviamente la direttiva, ma rimane da verificare se nella fase di implementazione a livello nazionale si può trovare il modo di adeguare il testo in maniera conforme.

Ad ogni modo, la qualità del testo apre a potenziali conflitti interpretativi.

Gli Uffici di Confindustria Bruxelles stanno seguendo i lavori, torneremo quanto prima nel fornire chiarimenti.

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